Trasposizione sociale – Un fenomeno che ci appartiene da tempi non sospetti

La “Trasposizione Sociale” è quel fenomeno a cui tutti noi siamo inclini, quando sentiamo l’esigenza di catapultarci in un altro contesto sociale eludendo quello nel quale ci troviamo. Oggi siamo soliti effettuare questa pratica attraverso un “dispositivo tecnologico”. Ciò ad esempio è quanto accade quando abbiamo voglia di sentire qualcuno per noi in quel momento importante e ci focalizziamo su quella specifica persona. Allo stesso modo è quanto accade in modo inverso o quando veniamo coinvolti da un “gruppo sociale” in una conversazione non intrapresa da noi ma che comunque carpisce la nostra attenzione.

Se ciascuno di noi si sofferma un attimo a pensare a tutte le volte che abbiamo avuto questa tipologia di esigenza o ci siamo trovati in tali circostanze, si renderà conto di quanto sia forte e comune questa “fenomenologia” sociale.

Ma tutto ciò si verificava anche in tempi molto più remoti, attraverso la classica corrispondenza cartacea, che vedeva lettere destinate ad i propri cari con le finalità più varie. Era infatti consuetudine chiedere informazioni sullo stato di salute, comunicare notizie felici o infauste, comunicare la data nella quale ci si sarebbe rivisti o a volte più semplicemente recare il proprio saluto. In quelle poche righe sia lo scrittore che il destinatario spesso si lasciavano trasportare dalle parole, per ritrovarsi in un contesto sociale completamente diverso, a volte un modo per sentirsi più vicini, a volte un modo per colmare una lunga assenza.

Un classico esempio di una situazione del genere ci è dato dal “soldato in trincea”, una persona chiamata a svolgere un’azione di guerra, lasciando i propri cari ed il proprio contesto sociale spesso senza il suo espresso volere, il cui unico modo di estraniarsi dalla situazione nella quale si trovava era legato alle poche righe di una lettera ricevuta dalla sua amata o dalla sua famiglia. Triste a dirsi ma per quei tempi, questo era il massimo che la “tecnologia” riusciva ad offrire e la vita assumeva di conseguenza delle linee molto più morbide, la speranza del domani o di una promessa fatta aveva un alto spessore, molto più di ciò che possiamo immaginare, il tutto sortito da tempistiche che oggi sarebbero paradossali.

Con l’evoluzione tecnologica e l’avvento della telefonia le cose assunsero una connotazione diversa. Il telefono infatti quasi da subito permise di colmare quella gigantesca lacuna legata all’ottenimento dell’informazione in tempi immediati. La “Trasposizione Sociale” nel senso più romantico del termine, ciò nonostante non la si riusciva ad esercitare attraverso questo innovativo mezzo di comunicazione. Benché il telefono potesse essere alla portata di tutti, comunque aveva dei costi piuttosto ingenti, motivo per il quale era (e lo è stato sino in epoca moderna) utilizzato quasi esclusivamente per la comunicazione di notizie ed informazioni essenziali. La carta ancora una volta era detentrice nella maggior parte delle circostanze di questa “fenomenologia” sociale e per certi versi durante questi anni la corrispondenza cartacea “tra persone” la si utilizzava quasi esclusivamente in tal modo.

Tali dinamiche sono rimaste pressoché invariate sino all’arrivo di Internet: una rete di server sparsi in tutto il mondo alla quale chiunque poteva accedere attraverso un computer ed un dispositivo per la connessione. Internet nella sua forma primordiale, era concepito per l’interscambio di informazioni di carattere scientifico, le pagine web atte alla condivisione di pubblica informazione erano ancora molto limitate, ma le eMail si dimostrarono da subito un utile strumento che poteva essere sfruttato non solo per fini lavorativi ma anche personali. Questo possiamo definirlo il momento nella storia dell’uomo nel quale la “lettera cartacea”, ha dovuto lasciare a poco a poco il passo alla “Corrispondenza Elettronica” più comunemente nota come “Electronic Mail” alias “eMail”. Un film abbastanza emblematico di questo cambiamento è “You’ve Got Mail (C’è posta per te)”, la storia di due persone che si conoscono attraverso un interscambio di eMail, tramite le quali vengono scanditi momenti ben precisi della loro vita quotidiana e vede pian piano coinvolti i due protagonisti in una “Trasposizione Sociale” sempre più profonda e ricercata.

I computer per diverse decadi, sono stati quindi il nuovo mezzo di comunicazione che ha permesso a generazioni di esercitare attraverso le eMail la fenomenologia della “Trasposizione Sociale”. Nel mentre però un’altra tendenza si stava facendo strada, anch’essa figlia dell’innovazione tecnologica, con l’intento di ridurre ulteriormente i tempi di attesa degli interlocutori: la “Chat”. Questo nuovo e completamente diverso sistema di comunicazione, ha stravolto ancora una volta il paradigma comunicativo delle persone. La “Chat”, il cui significato letterario è “chiacchierata”, ha introdotto immediatezza e coinvolgimento in un unico strumento. Attraverso una rete di server e delle specifiche piattaforme nelle quali i diversi utenti si inscrivevano utilizzando gli pseudonimi più stravaganti, ci si poteva perdere per ore nel “chiacchierare” o per meglio dire “chattare” con persone completamente sconosciute o con amici con i quali ci si dava un vero e proprio appuntamento. La “Chat” ha rappresentato un vero e proprio step evolutivo nelle nostre forme di comunicazione, appaiando i vantaggi della telefonata classica ed il fenomeno della “Trasposizione Sociale” data dalla corrispondenza elettronica. Questo connubio indissolubile è stato l’incipit che ha coinvolto sempre più persone nell’utilizzo di questo nuovo strumento e per la stessa ragione tantissimo sviluppo è stato fatto attorno a questo innovativo paradigma di comunicazione.

Oggi le Chat non sono più appannaggio dei computer, di software specializzati o di piattaforme specifiche accessibili unicamente da web. La loro evoluzione ed il loro impiego ha visto il diffondersi di innumerevoli servizi e tecnologie multicanale. Oggi, il medesimo canale comunicativo è facilmente accessibile e fruibile attraverso un pc, uno smartphone, un tablet, uno smartwatch, un browser o più semplicemente un “App” (l’evoluzione del classico software con funzionalità client). Proprio le “App”, diminutivo di “Applications”, facilmente scaricabili e reperibili sui nostri dispositivi tecnologici, hanno permesso di sdoganare ulteriormente questi strumenti di comunicazione “alternativi” alla classica telefonata o email, accentuando il processo di democratizzazione delle Chat. Non c’è quindi da stupirsi se milioni di persone utilizzano le chat per poter comunicare quotidianamente, per poter schedulare le proprie attività ed i propri impegni, per poter organizzare il proprio tempo libero, per fare nuove conoscenze e per poter lasciarsi trasportare da quella coinvolgente sensazione che ci catapulta in un altro contesto sociale: il fenomeno della “Trasposizione Sociale”.

PS.: utilizzate bene la Vostra risorsa più importante… il Vostro Tempo!

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